Casilino 700
regia JURIJ RAZZA
Italia, 1999 – durata 24’
con ION BAMBALAU, LAURENTIU-CRISTINEL PEAGU, ALIN CIOCA, DUMITRU MICLESCU, ADELA BAMBALAU, ZENAIDA MICLESCU, SOMERDA MIRE ADELA, DUCILA UNGURU, BELDIMAN MICLESCU, BEBE MICLESCU, CALISTIAN HORNEA, NEW YORK CRUDU, VENUS MICLESCU, JEORCU NASTASE NISTOR, CIU CIU MARIA CONSTANTIN, VICTOR
e i rom rumeni del Casilino 700
scritto da JURIJ RAZZA e ANDREA VIRILI
direttore della fotografia FABRIZIO PROFETA
operatore 16mm
VLADAN RADOVIC
assistente operatore VITTORIO OMODEI ZORINI
operatore Hi-8
JURIJ RAZZA
operatori Super8
FELIPE GUERRERO, VLADAN RADOVIC, JURIJ RAZZA
suono in presa diretta ALESSANDRO ROLLA
direttore di produzione
DOLORES MARIA GALLI
montaggio FELIPE GUERRERO
mix audio
ALESSANDRO ROLLA
traduzioni
DUMITRU MICLESCU
produzione CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIA – ROMA
formato: 1,33:1 – 4/3
audio: romanes, rumeno e italiano
sottotitoli: italiano / inglese / francese
formato di proiezione: file / DVD
Casilino 700 è stato il più grande campo rom d’Europa.
Cresciuto, in oltre trent’anni, nell’indifferenza generale, alimentato dai flussi di profughi dell’est europeo, è diventato rapidamente un luogo invivibile e privo di strutture: una città di baracche dove hanno convissuto etnie differenti e con esse tanti modi di vivere, storie, volti, suoni, drammi…
Poche cose accomunano i suoi abitanti: l’assoluta povertà, la mancanza di mezzi, la speranza verso il futuro e l’estraneità forzata dalla città di Roma e dal mondo circostante, il mondo dei gagè, il nostro.
Questo film è il saluto dei rom rumeni del Casilino 700 ai parenti rimasti a casa. Per tutti l’augurio spedito in Romania è lo stesso: un’esortazione a resistere, a non cedere alla povertà, a sperare che dall’Italia finalmente arrivi, con un permesso di soggiorno, se non la ricchezza, almeno la possibilità di vivere.
Il Casilino 700 è stato sgomberato nel 1999 e immediatamente raso al suolo per allontanare la presenza dei rom a poche settimane dall’inizio del Giubileo. Le speranze di un futuro più dignitoso si sono infrante e per i suoi abitanti sogni e diritti sono andati persi per sempre.